In un primo articolo vi ho raccontato un po’ della storia del santuario e di come arrivarci. Ora voglio concentrarmi un po’ sulla parte più bella, quella per cui si va in un santuario in genere e in questo in particolare. Qui ha soggiornato San Francesco, e già questo basterebbe per decidere di andarci.
Per meglio descrivere perché questo luogo merita davvero di essere visitato, ho utilizzato Google Earth per generare l’immagine qui sopra (per andare direttamente al servizio online fare click qui).
In rosso trovate indicata l’area dove parcheggiare e il percorso, pedonale, dal parcheggio all’ingresso del santuario. In giallo ho indicato la zona dove è possibile fare delle belle passeggiate nella foresta di faggi, ma è dove punta la freccia in azzurro che bisogna porre l’attenzione: lì c’è il Sasso Spicco.
Cosa è? Spicco sta ad indicare spaccato, quindi sasso spaccato. E’ un luogo dove San Francesco era solito sostare in meditazione e preghiera ed è caratterizzato dalla presenza di enormi rocce accatastate una sull’altra, come fossero state spaccate da un tremendo terremoto (nel momento tragico della morte di Gesù la terra fu sconvolta da forti terremoti). Questo è quello che fa pensare questo luogo.
Vi si accede da una serie di 89 scalini che scendono in una sorta di gola umida e poco illuminata. Una croce in legno è stata posta dove il Santo era solito fermarsi in preghiera.
In cima alle scale, risalendo sulla sinistra, si trova la Cappella della Maddalena. Questa è stata costruita sul luogo dove sorgeva la prima cella di San Francesco. Sulla pietra che il Santo usava per i suoi pasti, un giorno il Signore Gesù gli apparve e vi si sedette. Con questa pietra nel 1719 fu costruito l’altare.
All’interno della Basilica si trova la cappella delle reliquie che ospita, tra le varie (la tovaglia, la ciotola e il bicchiere, il bastone, un pezzetto di panno di lino che egli teneva sulla ferita del costato, etc.), il saio che San Francesco indossava quando ricevette le Stimmate.
Vi accennavo prima ai percorsi nella foresta di faggi: prendetevi del tempo per percorrerli e ammirare quelle bellissime piante. Tra le varie cose interessanti da vedere, segnalo anche un piccolo edificio a forma circolare che veniva usato per conservare il ghiaccio. Si tratta della giacciaia, un piccolo edificio quasi tutto interrato e posto in una zona al riparo dalla luce solare.
Per ora è tutto, quando vi sarà possibile pianificate una visita a La Verna, ne vale davvero la pena.