Lasciata la stazione di servizio Gay Parita, il panorama attorno a noi è dominato dal colore verde dei campi e dal celeste del cielo: siamo lungo la Route 66 nel tratto tra la stazione di servizio ed una località chiamata Red Oak II, nei pressi di Carthage, MI.
Sono circa 34 miglia di strada e ogni singolo metro è tutto da vedere. Da dove vengo io, l’Umbria, il verde non manca, quindi potrei anche farne a meno, ma questa vegetazione che ci accompagna è proprio bella, di un bel verde vivo, intenso, che con il cielo fa proprio una bella accoppiata.
In poco tempo percorriamo lunghi tratti di strada sempre dritta e arriviamo a destinazione: Red Oak II appare un po’ surreale, da subito, e anche a distanza di tempo faccio fatica a comprenderne un po’ il senso. Ma merita la visita, le foto parlano da sole.
Ci accoglie il silenzio, la pace, la serenità di un posto veramente immerso nel verde. Non c’è nessuno, siamo solo noi tre, ma non sembra disabitato perché ci sono evidenti segni di vita (tipo attrezzi per la cura del luogo pronti ad essere usati). Eppure non c’è nessuno e noi possiamo girare liberamente.
L’idea che si ha è quella di una ghost town ben conservata / restaurata, ma in realtà e sinteticamente detto è la ricostruzione della originaria Red Oak, la città natale dell’artista che l’ha voluta far rivivere, Lowell Davis.
Non c’è un biglietto da pagare per visitarla, ma si possono lasciare delle offerte, sempre gradite (credo). Come mio modesto omaggio (ora che non sono più lì) voglio mettere online molte, ma non tutte, delle foto fatte in questo luogo che sembra fuori dal tempo.
E’ tutto molto colorato. Sarà stata forse la giornata piena di sole, sarà stato il bel cielo praticamente sereno e l’erba molto verde, ma a rivedere le foto mi rendo conto di quanto fosse tutto veramente di colori vivaci.
Per visitare tutto questo paesetto un’ora è sufficiente. Non c’è modo di perdersi qualcosa, praticamente il percorso è guidato, è sufficiente seguire la stradina che si snoda tra un edificio e l’altro.
Come vedete dalle fotografie c’è un po’ di tutto, da vecchie auto abbandonate al municipio alla prigione al cimitero. C’è anche una sorta di “umorismo un po’ particolare” per quanto riguarda i bambini, ovvero una gabbia dove rinchiuderli se troppo vivaci (immagino) al costo di 50 centesimi di $ l’ora.
Che dire di questo luogo? Sicuramente merita uno stop lungo la Route 66 ed è sicuramente tipico di un viaggio lungo la Mother Road.
Next stop: Carthage, ci vediamo lì!